Nella scena della canzone How far I’ll go, Vaiana, una sedicenne di un’isola del Pacifico meridionale, parte verso l’ignoto, mossa dalla necessità esistenziale di scoprire perché la sua gente ha smesso di esplorare il mondo al di là della barriera corallina del villaggio. Continue reading “Vaiana: il coraggio di vivere”
Marley Dias: attivista afrodiscendente
Quindici anni, di Filadelfia, e sta cambiando il mondo. Lettrice vorace, quando ne aveva undici, si rese conto che in nessuno dei libri che a centinaia le erano passati per le mani, aveva trovato una protagonista simile a se stessa: piccola, americana, afrodiscendente. Continue reading “Marley Dias: attivista afrodiscendente”
Bend it like Beckham: come si deve comportare “una donna vera”?
Jess vive con la famiglia nella periferia di Londra. Nutre una forte passione per il calcio e sogna di diventare giocatrice professionista. I genitori, invece, non considerano questo sport adatto alle donne e pensano che dovrebbe sposarsi e vivere un’esistenza in linea con la tradizione culturale della comunità indo-britannica. Continue reading “Bend it like Beckham: come si deve comportare “una donna vera”?”
Le sognatrici afghane: team di robotica di sole ragazze
L’Afghanistan ha in dotazione 400 respiratori per una popolazione di 38.9 milioni di persone. Con circa 40 mila casi alla fine di settembre, e il timore che un’impennata della pandemia possa saturare il fragile sistema sanitario nazionale, un team di adolescenti appronta respiratori assemblati con parti di vetture usate. Continue reading “Le sognatrici afghane: team di robotica di sole ragazze”
Little Miss Sunshine: il coraggio di essere
La scena del concorso di bellezza per bambine del film “Little Miss Sunshine” (commedia drammatica del 2006) rappresenta una critica a questa pratica diffusa negli Stati Uniti, attraverso la quale le bambine vengono vestite e truccate, come se fossero adulte, e così esibite e sfruttate per i fini commerciali di un lucrativo circuito e la soddisfazione di ambizioni frustrate delle loro famiglie. Continue reading “Little Miss Sunshine: il coraggio di essere”
Aleisha Fruge: una macchina da cucire contro il Covid-19
Ha dodici anni, Aleisha Fruge, e vive a Opelousas, una cittadina di 20 mila abitanti della Luisiana. È figlia di un infermiere, impegnato nell’assistenza ai malati di Covid-19, in servizio da vent’anni presso il centro ospedaliero locale. Continue reading “Aleisha Fruge: una macchina da cucire contro il Covid-19”
Girls in ICT Day
Il 25 aprile si è celebrata la giornata delle ragazze nella tecnologia dell’informazione e della comunicazione. La meta numero cinque degli obiettivi di sviluppo sostenibile, promossi dalle Nazioni Unite, è quella di raggiungere la parità di genere nell’educazione e nell’inserimento professionale di bambine, adolescenti e donne, in un settore con una crescente necessità di personale qualificato. Continue reading “Girls in ICT Day”
Il diario di Aleppo di Bana Alabed
All’età di sette anni, Bana Alabed ha cominciato a documentare l’assedio di Aleppo. Con l’aiuto di sua madre, insegnante di lingua inglese, ha raccontato la sofferenza della vita quotidiana nel distretto al-Bab, roccaforte dei ribelli. Attraverso il suo account in Twitter, seguito da 370 mila persone, si è rivolta ai leader del mondo, includendo Vladimir Putin, Barack Obama e Bashar al-Assad, chiedendo di attivarsi per i milioni di bambini intrappolati nel conflitto. Continue reading “Il diario di Aleppo di Bana Alabed”
Divina Maloum: attivista per la pace
Divina Maloum ha quindici anni e ha costruito un movimento che, operando in dieci regioni del Cameroon, raggiunge 5 mila bambini e bambine ogni anno, per educarli alla pace e fornirgli gli strumenti per opporsi alla violenza. Continue reading “Divina Maloum: attivista per la pace”
La fattoria degli animali
Gli studenti italiani fanno fatica a capire un testo di media lunghezza, secondo un’indagine dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), realizzata con cadenza triennale, e che nell’ultima edizione ha valutato il livello degli studenti di 79 economie partecipanti. Continue reading “La fattoria degli animali”
I graffiti della Bambina
Una galleria ispiratrice di arte urbana
Bleeps, AteneStinkfish+Emptyboy, BogotaBansky, CisgiordaniaAlice Pasquini, Casal Bernocchi RomaLily Luciole, ParigiSeth Mathurin, BronxSeth Mathurin, LouisianaEZK, ParigiArromanches Les Bains (spiaggia dello sbarco in Normandia)Murad Subay, Taiz YemenLily Luciole, Mile End LondraSeth, ShangaiHaifa Subay, Sanaa YemenBleeps, Atene
Jiya Vaducha e Tara Sharifi: oltre la soglia del genio
Due bambine di 11 anni di recente hanno sostenuto il test dell’intelligenza Mensa con risultati straordinari. Si chiamano Jiya Vaducha e Tara Sharia, la prima di origine indiana, la seconda di origine iraniana. Continue reading “Jiya Vaducha e Tara Sharifi: oltre la soglia del genio”
Autumn Peltier, la guerriera dell’acqua
Un anno straordinario per Autumn Peltier, una ragazza di quattordici anni della nazione autoctona del Canada, Wikwemikong. Autumn vive nel territorio ancestrale Anishinawbe dell’isola Manitoulin in Ontario e dall’età di otto anni si dedica alla difesa dell’acqua. Continue reading “Autumn Peltier, la guerriera dell’acqua”
Xóchitl, scienziata indigena
Una bambina indigena del Chiapas di otto anni ha ricevuto un importante premio dall’istituto di scienza nucleare dell’Università Autonoma del Messico. Questo riconoscimento viene assegnato ogni anno a ricercatrici che si sono distinte in attività scientifiche di rilievo. Continue reading “Xóchitl, scienziata indigena”
Iran: vietato ballare
These Rebellious Iranian Women are Risking Arrest by Dancing on Streets
It's illegal for Iranian women to dance on the street… but that's not stopping them!
Pubblicato da Vocativ su Venerdì 29 giugno 2018
Queste donne che ballano rischiano la prigione perché stanno sfidando pubblicamente la legge iraniana sulla modestia nel comportamento. Un numero sempre maggiore condivide atti di ribellione sui social media, nonostante il pericolo incombente della polizia religiosa. La danza improvvisata in luoghi pubblici è l’ultima provocazione contro la severa legislazione iraniana che si aggiunge all’ondata di quante che non indossano il velo richiesto fuori casa. La protesta del capo scoperto ha portato ad arresti e chi balla potrebbe affrontare un destino simile, ma si spera che queste rivoluzionarie stiano aprendo strada a un futuro migliore per tutte e tutti.
Le migrazioni come gioco di specchi. Paulina Tovo: ‘Yo es tú’.

Continue reading “Le migrazioni come gioco di specchi. Paulina Tovo: ‘Yo es tú’.”
Liberia. Gwendolyn Myers
Gwendolyn Myers è cresciuta nel corso della lunga guerra civile scoppiata in Liberia nel 1989 e culminata nel 1990 con l’uccisione del dittatore Samuel Doe, da parte del Fronte Patriottico Nazionale Indipendente, a cui ha fatto seguito una fase di forte instabilità, fino a un nuovo regime brutale, guidato da Charles Taylor, salito al potere nel 1997. Continue reading “Liberia. Gwendolyn Myers”
Greta Thunberg, attivista ambientale
Greta Thunberg ha colto molto presto la contraddizione fra il monito degli esperti sul cambio climatico e le azioni intraprese dai governi, e ha deciso di occuparsene in prima persona. Continue reading “Greta Thunberg, attivista ambientale”
Evergreen: La matematica dell’immigrazione
La Bambina ripubblica un articolo di attualità
La matematica dell’immigrazione
Il Toro e la Bambina, 27 settembre 2017
Leonid Bershidsky, sull’agenzia Bloomberg, calcola che l’Europa avrebbe bisogno di altri 42 milioni di cittadini entro il 2020 e di oltre 250 milioni entro il 2060. L’età media sale nel continente, la popolazione invecchia, e giovani occupati sono indispensabili per reggere il crescente costo sociale delle pensioni. Secondo un rapporto dell’Ue, quattro persone lavorano per ciascun pensionato. Nel 2050, saranno soltanto due. I nuovi europei da trovare entro cinque anni servirebbero a mantenere la bilancia dei conti. Continue reading “Evergreen: La matematica dell’immigrazione”
Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze
Nel mondo vengono abortite più femmine che maschi sulla base di una selezione discriminatoria del sesso del nascituro. Continue reading “Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze”
Samantha Smith
Nel 1982 Samantha Smith era una giovanissima studentessa del Maine. In piena guerra fredda, scrisse all’allora segretario generale del partito comunista sovietico, Jurij Andropov, chiedendogli perché le relazioni con gli Stati Uniti fossero così tese e di evitare un conflitto nucleare. Continue reading “Samantha Smith”
Janna Jihad Ayyad, corrispondente di guerra
Janna Jihad Ayyad, classe 2006, è un’attivista per la pace e giornalista in erba. Nata nella tribù Banu Tamim, è figlia della direttrice del dipartimento per gli affari della donna del governo palestinese. Ha cominciato a postare reportage sull’occupazione israeliana quando aveva sette anni, dopo l’uccisione di due membri della sua famiglia, usando l’iPhone della madre, e arrivando a ottenere più di 280 mila followers in Facebook. E’ presente su diversi social media in arabo e inglese. “La mia telecamera – ha dichiarato, è più forte di qualsiasi fucile”.
La regina del rap dello Zimbabwe
Lo pseudonimo è l’abbreviazione del nome anagrafico, ma anche un acronimo: African Women Arise. Awa è un’artista hip hop del popoloso ghetto di Makakoba nel sud dello Zimbabwe. Nonostante le frequenti intimidazioni, è determinata a proseguire questa carriera, occupandosi di temi legati alla condizione delle bambine e le ragazze nel suo paese, la violenza domestica e l’abuso sessuale.
Palestina. Ahed Tamimi
I tribunali militari israeliani hanno un tasso di condanna del 95 per cento dei crimini attribuiti a dimostranti palestinesi. Ahed Tamimi, una ragazza sedicenne, che rischiava fino a dieci anni di carcere, ha patteggiato una pena di otto mesi di reclusione, e circa 1.500 dollari di ammenda, per aver schiaffeggiato un soldato e averlo spinto fuori a calci dal giardino di casa sua, ammettendo quattro dei dodici capi di accusa che le erano stati mossi, fra i quali aggressione aggravata contro un uomo adulto in assetto da combattimento, nonostante lei fosse disarmata. Continue reading “Palestina. Ahed Tamimi”
Amina Iro e Hannah Halpern poetry slam
Amina Iro e Hannah Halpern hanno recitato questo poema in molte manifestazioni e hanno vinto premi per il loro talento, visione e coraggio. Di religione e cultura musulmana la prima, ebraica la seconda, sin da piccole, sono state educate a collocarsi reciprocamente nella categoria dell’”altro”. In questa esibizione, bella e potente, smontano gli stereotipi che le vogliono diverse e separate. Se le decisioni geopolitiche le prendessero le bambine e le ragazze…
Iran. My Stealthy Freedom
Aveva risposto all’appello di Masif Alinejad, attivista in esilio, di mostrarsi a capo scoperto – un crimine per le donne in Iran, ed è stata arrestata all’incrocio di due strade a Teheran, dove sventolava il suo hijab a maniera di bandiera bianca. Continue reading “Iran. My Stealthy Freedom”
Sonita Alizadeh contro i matrimoni forzati
In una cultura dove il 57 per cento delle bambine e delle ragazze vengono obbligate al matrimonio e cedute all’offerta più alta, Sonita Alizadeh, afghana rifugiata a Tehran, si è ribellata alla propria famiglia quando a 16 anni hanno cercato di venderla per 9 mila dollari per permettere al fratello di corrispondere a sua volta una dote di 7 mila. Continue reading “Sonita Alizadeh contro i matrimoni forzati”
La matematica dell’immigrazione
Leonid Bershidsky, sull’agenzia Bloomberg, calcola che l’Europa avrebbe bisogno di altri 42 milioni di cittadini entro il 2020 e di oltre 250 milioni entro il 2060. L’età media sale nel continente, la popolazione invecchia, e giovani occupati sono indispensabili per reggere il crescente costo sociale delle pensioni. Secondo un rapporto dell’Ue, quattro persone lavorano per ciascun pensionato. Nel 2050, saranno soltanto due. I nuovi europei da trovare entro cinque anni servirebbero a mantenere la bilancia dei conti. Continue reading “La matematica dell’immigrazione”
Sono tutti figli nostri
“Il massacro dei figli nostri” titola un quotidiano italiano riferendosi alla tragedia di Manchester – “La strage delle ragazze” in altri giornali. Un attacco vile da parte di chi ha per nemico il mondo e la vita. Di figli però ne abbiamo molti più e hanno nomi che spesso non sappiamo pronunciare.
Più dei tre quarti degli attentati di Boko Haram negli ultimi due anni in Nigeria, Cameroon, Chad e Niger, hanno utilizzato bambine e ragazze come bombe umane. Non sanno cosa gli viene legato addosso, sono traumatizzate, sedate, ubbidiscono a quanto ordinato dai loro aguzzini. Si avvicinano a un villaggio, bussano a una porta, chiedono dell’acqua. Il detonatore viene attivato da un cellulare a chilometri di distanza.
Settemila donne e bambine yazidi sono state ridotte in schiavitù sessuale dall’Isis in Iraq. Testimoni oculari in Siria hanno riportato informazioni di vendite all’asta di minori, mutilazioni, stupri, decapitazioni, bambini impiccati, crocifissi, bruciati vivi o lasciati morire di fame e sete. L’Isis ha combattenti dai 5 ai 13 anni, orfani di stragi, che vengono indottrinati e costretti ad attuare esecuzioni, anche di ragazzi della loro stessa età.
Che il terrorismo fondamentalista non risparmi i bambini, non è notizia di oggi.
Il lavoro che non difendiamo
Lo sfruttamento minorile intrappola 168 milioni di bambini e bambine fra i 5 e i 17 anni, 120 milioni hanno meno di 14 anni. Se è vero che molti collaborano a mansioni dell’economia familiare, molti di più svolgono attività inaccettabili per la loro età e in condizioni di rischio per la salute e la vita, deprivati dell’educazione, angariati, degradati, e vittime di gravi violazioni dei diritti umani, compresi l’arruolamento forzoso, la prostituzione, la pornografia, e la schiavitù. Il lavoro dei minori riproduce il ciclo inter-generazionale della povertà, ma è anche conseguenza di migrazioni ed emergenze. Solo nel 2016, 25.850 bambini e adolescenti migranti non accompagnati e separati sono arrivati in Italia, più del doppio rispetto al 2015. Che fine hanno fatto?
Tre anni sono troppo lunghi
Delle 276 ragazze rapite da Boko Haram il 14 aprile del 2014, nella scuola statale superiore di Chibok in Nigeria, 57 sono riuscite a liberarsi, 24 sono state rilasciate dopo due anni, in seguito a negoziazioni del governo, 195 sono ancora nelle mani dei terroristi islamici che nella regione del Borno hanno provocato la morte di almeno 20.000 persone dal 2009.
Leadership responsabile
Ogni anno per due settimane convogliano a Davos, in Svizzera, qualche migliaio di persone per discussioni su questioni economiche e sociali nell’ambito del World Economic Forum. Continue reading “Leadership responsabile”
Ritorno al futuro. Il processo di pace israelo-palestinese
La Conferenza di Parigi sul Vicino Oriente del 15 gennaio non ha prodotto esiti storici, o almeno costruttivi, nel rilancio del dialogo fra Israele e Palestina. Nel limbo del processo di pace, l’erosione del capitale diplomatico, la recrudescenza fondamentalista di Israele, e la frammentazione dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP), sono le voci di coloro che la pace la costruiscono giorno per giorno, lontano dai riflettori, a essere fonte di ispirazione e speranza. Continue reading “Ritorno al futuro. Il processo di pace israelo-palestinese”