Donald Trump ha posto a dura prova l’ordine costituito dagli Stati Uniti nei settant’anni dalla fine del secondo conflitto mondiale. Sebbene il dibattito si sia impantanato in una dicotomia fuorviante animata da antagonisti che spingono verso la sua dissoluzione e nostalgici che puntano alla sua ricomposizione, nessuna delle opzioni è viabile. Continue reading “Quali alleanze per gli Stati Uniti dopo Trump?”
Stati Uniti e Cina: chi conduce il gioco?
A distanza di un decennio, due crisi planetarie, quella economica derivata dall’emergenza sanitaria in corso e quella finanziaria del 2008, hanno fatto vacillare il sistema capitalista della produzione e della società. Il ripiegamento del gigante statunitense su questioni che in maniera selettiva collocano al centro interessi domestici, lasciando esorbitanti spazi di vuoto sul piano internazionale, il consolidamento del peso della Cina nella geopolitica, e l’allontamento progressivo dell’Europa dai luoghi del potere, pongono alcuni interrogativi rispetto al futuro. Continue reading “Stati Uniti e Cina: chi conduce il gioco?”
Le sognatrici afghane: team di robotica di sole ragazze
L’Afghanistan ha in dotazione 400 respiratori per una popolazione di 38.9 milioni di persone. Con circa 40 mila casi alla fine di settembre, e il timore che un’impennata della pandemia possa saturare il fragile sistema sanitario nazionale, un team di adolescenti appronta respiratori assemblati con parti di vetture usate. Continue reading “Le sognatrici afghane: team di robotica di sole ragazze”
Almanacco: relazioni Cina-India-Pakistan
21 novembre 1963
Il Trans-Karakoram, regione montagnosa di 5.800 chilometri quadrati quasi disabitata, contesa fra il Pakistan e l’India è ceduta alla Cina dal Pakistan. L’accordo frontaliero viene condizionato alla risoluzione finale della disputa del Kashmir, grande quasi come il Regno Unito, e suddiviso fra India (Ladakh), Pakistan (Gilgit-Baltistan, sottratto all’India) e Cina (Aksai Chin).
Pillole: Sharī‛a
Legge rivelata, base del comportamento dell’individuo e della comunità dei credenti. Continue reading “Pillole: Sharī‛a”
Almanacco: Corea
9 settembre 1948
La Corea è divisa in Repubblica Democratica Popolare (Corea del Nord) e Repubblica di Corea (Corea del Sud). Pyongyang e Seoul sono le rispettive capitali. Continue reading “Almanacco: Corea”
Rohingya, non solo vittime
Le immagini delle masse disperate in fuga sono ancora vivide nella memoria. L’aggressione contro i rohingya, indigeni dello stato di Rakhine, nell’area nord-occidentale del Myanmar, ha avuto un picco drammatico poco meno di due anni fa, con centinaia di morti e l’esodo di più di 725 mila persone verso la frontiera con il Bangladesh. Continue reading “Rohingya, non solo vittime”
Almanacco: Cina
23 maggio 1951
La Cina assume il controllo del territorio non riconosciuto del Tibet. Continue reading “Almanacco: Cina”
Un’età dell’oro per l’India?
L’India è la settima economia e il terzo esercito per effettivi del mondo. Tuttavia, non è parte della Cooperazione Economica Asia-Pacifico – anche se è la terza forza economica asiatica; né del G7 – nonostante sorpassi il Pil di Canada e Italia; né dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico – sebbene emerga fra gli attori in Asia e Africa; e neppure dell’Agenzia Internazionale dell’Energia – essendo uno dei massimi consumatori; e tantomeno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Continue reading “Un’età dell’oro per l’India?”
Fantasmi nucleari dall’Iran alla Corea del Nord
Il ritiro americano dall’accordo multilaterale con la Repubblica Islamica dell’Iran sulla non-proliferazione di armi di distruzione di massa è arrivato forte e chiaro, scoperchiando una serie di interrogativi. Continue reading “Fantasmi nucleari dall’Iran alla Corea del Nord”
Islam politico
Dagli anni settanta, hanno preso il via numerosi modelli di partecipazione politica di formazioni islamiche, il cui scopo è l’applicazione alla vita sociale della shari’a, ovvero di concetti coranici, nonostante il testo sacro non includa categorie sulla configurazione o amministrazione dello stato, e fornisca solo indicazioni di giurisprudenza o principi generali, fra cui quello della consultazione negato da tanti assolutismi contemporanei. Continue reading “Islam politico”
Sos Afghanistan
Dopo oltre quindici anni, non è azzardato pensare che la coalizione Nato in Afghanistan e nel nord-ovest del Pakistan non abbia una strategia decisiva. Il governo di unità nazionale, frutto di un patto di condivisione del potere, mediato da John Kerry nel 2014, fra i due contendenti che si accusavano di brogli elettorali – Ashraf Ghani, presidente, e Abdullah Abdullah, primo ministro, è frammentato e piagato dalla corruzione. Soprattutto è incapace di mantenere l’ordine. Continue reading “Sos Afghanistan”
Where is my name?
Su twitter si può seguire e partecipare alla campagna #WhereIsMyName per rivendicare il diritto all’identità delle afghane. Lanciato alcuni mesi fa da un gruppo di giovani donne, l’hashtag viene tradotto nei dialetti locali per coinvolgere tutte a rompere il tabù più incomprensibile e umiliante imposto dalla tradizione tribale. Secondo gli ultraconservatori, il nome delle donne sarebbe sacro, legato all’onore della famiglia; per questa ragione, impronunciabile in pubblico. Ne consegue l’abominevole negazione del diritto primario di essere chiamate con il proprio nome a scuola, sulle prescrizioni mediche, e, persino, sul certificato di nascita dei figli e la lapide funeraria. In cambio, vengono utilizzati pseudonimi fantasiosi che ne rivelano appieno la logica patriarcale: “la mia parte debole”, “la madre dei miei figli”, “la mia capretta”. Per gran parte della società afghana, le donne non sono dunque cittadine, ma proprietà di un padre, un fratello, o un marito, che ne gestisce corpo, faccia e nome.
Sonita Alizadeh contro i matrimoni forzati
In una cultura dove il 57 per cento delle bambine e delle ragazze vengono obbligate al matrimonio e cedute all’offerta più alta, Sonita Alizadeh, afghana rifugiata a Tehran, si è ribellata alla propria famiglia quando a 16 anni hanno cercato di venderla per 9 mila dollari per permettere al fratello di corrispondere a sua volta una dote di 7 mila. Continue reading “Sonita Alizadeh contro i matrimoni forzati”
Mindanao
Quarantasette anni di sanguinosa rivolta, dimenticata dalla stampa e dall’opinione pubblica, potrebbe trovare una conclusione in Mindanao, isola nel sud-est delle Filippine. Rappresentanti dell’esecutivo e della più grande realtà insurrezionalista del paese, il Fronte di Liberazione Islamico “Moro” (Milf, per l’acronimo inglese), hanno sottoposto al Presidente Rodrigo Duterte un disegno legislativo per il potenziamento dell’autonomia ottenuta nel 1996 e investimenti in questa regione travagliata dall’estremismo, che dal 2000 ha provocato 4 milioni di profughi interni, migliaia di vittime, e un ritardo storico nello sviluppo economico e sociale, a dispetto della ricchezza di risorse. Continue reading “Mindanao”
Il mondo nel 2017
Un sondaggio sul coinvolgimento degli italiani e le italiane per le notizie di cronaca estera, commissionato all’Ipsos da Rai News e svolto alla fine del 2016, rivela che per il 31 per cento del totale degli intervistati la minaccia percepita come più grave è quella di matrice radicale islamica. Continue reading “Il mondo nel 2017”