La libertà di stampa nel mondo

Reporters sans frontières o Reporter without borders, organizzazione non profit, con sede a Parigi, e status consultativo presso le Nazioni Unite, è stata fondata in linea con l’articolo 9 della Dichiarazione universale dei diritti umani, e l’obiettivo di salvaguardare il diritto all’informazione. Rilascia un rapporto su base annuale, il World press freedom index, che analizza lo stato dell’arte della libertà di stampa in 180 paesi ed è arrivato alla sua ventesima edizione. Continue reading “La libertà di stampa nel mondo”

Giornata internazionale della donna

Immagina un mondo dove l’uguaglianza di genere è una realtà

Un mondo libero da preconcetti, stereotipi e discriminazione

Un mondo eterogeneo, equo e inclusivo

Un mondo dove la differenza è considerata un valore e viene celebrata

Insieme possiamo forgiare la parità fra uomini e donne

Insieme possiamo #RompereIPregiudizi

Giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili

Dei 31 paesi in cui si applica la mutilazione genitale femminile, 27 si trovano nel continente africano, anche se la geografia del fenomeno è variegata. In questi, oltre un milione di donne sono state vittime della pratica che si radica in una profonda disuguaglianza di genere e l’ossessione per il controllo della sessualità. Continue reading “Giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili”

Martin Luther King Jr. Day

“I’ve been to the mountaintop” è il titolo con cui è stato denominato l’ultimo discorso pubblico di Martin Luther King. Venne dato il 3 aprile del 1968, al Mason Temple di Memphis, in Tennessee. Il giorno seguente venne assassinato.

Giornata mondiale contro il lavoro minorile

Nel 2019, con una risoluzione adottata all’unanimità, le Nazioni Unite hanno proclamato il 2021 come Anno internazionale per l’eliminazione del lavoro minorile, per sollecitare i governi ad adottare le misure necessarie per porre fine a tutte le forme di  sfruttamento dei bambini e le bambine, entro il 2025. Continue reading “Giornata mondiale contro il lavoro minorile”

Girls in ICT Day

Il 25 aprile si è celebrata la giornata delle ragazze nella tecnologia dell’informazione e della comunicazione.  La meta numero cinque degli obiettivi di sviluppo sostenibile, promossi dalle Nazioni Unite, è quella di raggiungere la parità di genere nell’educazione e nell’inserimento professionale di bambine, adolescenti e donne, in un settore con una crescente necessità di personale qualificato. Continue reading “Girls in ICT Day”

Wounded Knee

Il 27 marzo del 1973, Sacheen Littlefeather, rappresentante della nazione apache e portavoce del movimento degli indiani americani (Aim per la sigla inglese), si presenta alla cerimonia di consegna degli Oscar, in rappresentanza di Marlon Brando, vincitore del premio per il miglior attore protagonista, in “Il Padrino” di Francis Ford Coppola. Continue reading “Wounded Knee”

Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

Stando ai dati diffusi, riferiti ai primi nove mesi del 2018, in Italia, le donne assassinate sono 94, in 32 casi si parla di femminicidio, ovvero quando una donna viene uccisa in ragione del proprio genere; le denunce per maltrattamenti in famiglia sono 10.204, è recidivo il 17 per cento degli ammoniti; il reato di percosse ha registrato 8.718 casi; sono 2.977 le donne vittime di abuso sessuale;  i numeri dello stalking arrivano a 8.414, con un incremento di segnalazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.  Per il 90 per cento, la violenza è perpetrata da fidanzati, mariti, compagni, durante le relazioni o quando queste si sono concluse.  Le regioni in cui le donne denunciano di più sono la Sicilia, la Campania e l’Emilia Romagna.

Il rebetiko e le lezioni della storia

 

Se siete capitati qualche volta in Grecia, e non avete passato le vacanze a bere spritz in un locale à la page gestito da italiani, forse vi sarete imbattuti in quella che per il turismo disattento è approssimativamente “musica tradizionale”. Vi sarà sembrato di vedere un mandolino, magari l’avrete chiamato banjo; in realtà, quello che suonava era un bouzouki, membro della famiglia dei liuti dal collo lungo, tricorde nella sua espressione originale, strumento principale del rebetiko che ha spopolato fino agli anni ’50, e che oggi è parte intrinseca dell’identità nazionale ellenica. Qualcuno saprà che la scena di apertura di Pulp Fiction di Tarantino scorre sulle note dell’arrangiamento di un motivo rebetiko di Nikos Roubanis del 1930. Continue reading “Il rebetiko e le lezioni della storia”

Popoli indigeni

La giornata internazionale dei popoli indigeni viene celebrata dal 1994 per decisione dell’assemblea generale delle Nazioni Unite.  La data del 9 agosto è quella della prima riunione del gruppo di lavoro sui popoli indigeni della sottocommissione per la promozione e la protezione dei diritti umani.  Ci sono 370 milioni di indigeni, appartenenti a 5.000 gruppi, in 90 paesi.  Parlano più dei due terzi delle lingue del pianeta, ovvero oltre 4.000 idiomi unici. Costituiscono il 5 per cento della popolazione globale e il 15 per cento dei poveri.  Vessati da discriminazione sistematica ed esclusi dal potere economico e politico, vivono una situazione critica in molte parti del mondo.  E’ stato stimato che l’80 per cento della biodiversità e l’11 per cento delle foreste si trovano concentrate in terre indigene.  Queste sono minacciate dai rapidi effetti negativi del cambio climatico e dall’economia industrializzata, basata sulle estrazioni minerarie e lo sfruttamento dei combustibili fossili, nonché dall’avanzata delle frontiere agricole.  Delle 200 aree maggiormente a rischio, per il WWF, 95 sono territori ancestrali. Per le popolazioni autoctone, la conservazione dell’ambiente è fondamento spirituale e funzionale di identità e cultura.

Indigena Basarwa/Saan della Namibia (75 anni) passa un uovo di struzzo alla nipote (14 anni)

Demografia come fattore geopolitico

Centinaia di migliaia di anni sono trascorsi prima che la popolazione mondiale raggiungesse il primo miliardo, e in solo meno di 200 anni è diventata sette volte tanto, 7.5 miliardi al momento.  Il fattore determinante di questo aumento esponenziale è stato il numero crescente di individui sopravvissuti fino all’età riproduttiva, dovuto a un progressivo miglioramento della qualità della vita e la riduzione della mortalità, accompagnato quindi da cambiamenti nei tassi di fertilità. Continue reading “Demografia come fattore geopolitico”

Giornata internazionale contro l’omofobia

L’omosessualità è un reato in 74 paesi. Di questi quasi la metà sono stati africani. In 13 paesi essere omosessuale o bisessuale è punibile con la morte: Afghanistan, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Iran, Mauritania, Pakistan, Qatar, Sudan, Yemen, regioni dell’Iraq, la Nigeria, la Siria e la Somalia. In 17 paesi è proibito l’attivismo per i diritti della comunità gay: Algeria, Arabia Saudita, Egitto, Giordania, Iran, Iraq, Libano, Libia, Lituania, Marocco, Nigeria, Qatar, Siria, Somalia, Russia, Tunisia, Kuwait. In 40 paesi si riscontrano nella legislazione clausole che de-penalizzano l’aggressione fisica e l’omicidio in caso di “provocazione” di tipo omosessuale. Matrimoni forzosi e “stupro correttivo” vengono applicati in alcuni paesi alla stregua di misure terapeutiche per le donne con diverso orientamento sessuale.

Le etichette sono per i vestiti

Il lavoro che non difendiamo

Lo sfruttamento minorile intrappola 168 milioni di bambini e bambine fra i 5 e i 17 anni, 120 milioni hanno meno di 14 anni.  Se è vero che molti collaborano a mansioni dell’economia familiare, molti di più svolgono attività inaccettabili per la loro età e in condizioni di rischio per la salute e la vita, deprivati dell’educazione, angariati, degradati, e vittime di gravi violazioni dei diritti umani, compresi l’arruolamento forzoso, la prostituzione, la pornografia, e la schiavitù.  Il lavoro dei minori riproduce il ciclo inter-generazionale della povertà, ma è anche conseguenza di migrazioni ed emergenze.  Solo nel 2016, 25.850 bambini e adolescenti migranti non accompagnati e separati sono arrivati in Italia, più del doppio rispetto al 2015. Che fine hanno fatto?

Tre anni sono troppo lunghi

Delle 276 ragazze rapite da Boko Haram il 14 aprile del 2014, nella scuola statale superiore di Chibok in Nigeria, 57 sono riuscite a liberarsi, 24 sono state rilasciate dopo due anni, in seguito a negoziazioni del governo, 195 sono ancora nelle mani dei terroristi islamici che nella regione del Borno hanno provocato la morte di almeno 20.000 persone dal 2009.

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