Wounded Knee

Il 27 marzo del 1973, Sacheen Littlefeather, rappresentante della nazione apache e portavoce del movimento degli indiani americani (Aim per la sigla inglese), si presenta alla cerimonia di consegna degli Oscar, in rappresentanza di Marlon Brando, vincitore del premio per il miglior attore protagonista, in “Il Padrino” di Francis Ford Coppola.  Littlefeather annuncia che Brando non accetta il riconoscimento in protesta per l’immagine denigratoria dei nativi diffusa dall’industria cinematografica di Hollywood.  Nella dichiarazione, l’attore, impegnato da anni in cause sociali, come quella per i diritti civili degli afro-americani, dichiara supporto all’Aim e solidarietà con la riserva del Sud Dakota, Wounded Knee, in quei giorni sotto l’assedio dell’esercito per proteste della popolazione locale contro le politiche del governo e le condizioni di vita.  Nel 1980, la valle del torrente Wounded Knee fu teatro di un massacro commesso dagli Stati Uniti contro i Lakota Sioux, in cui persero la vita 300 delle 350 persone – fra cui 120 uomini e 230 donne e bambini, accerchiate da due squadroni di cavalleria e poste sotto il tiro di due mitragliatrici.  I superstiti vennero ammassati dai militari in una chiesetta sul cui ingresso campeggiava la scritta “Pace in terra agli uomini di buona volontà”.

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