All’indomani dell’investitura del presidente della repubblica, Alejandro Giammattei, in Guatemala sono scattati gli operativi per la cattura di ex-deputati, che con l’insediamento del nuovo parlamento, non avendo ottenuto la rielezione, hanno perso l’immunità. Continue reading “La corruzione endemica del Guatemala”
Guatemala: un passo avanti, due indietro
Nel complesso, il Guatemala ha indicatori da quello che una volta si chiamava il terzo mondo, fra i quali, il 45 per cento di malnutrizione cronica nei bambini sotto i cinque anni di età, oltre il 50 per cento di povertà e povertà estrema, e l’esclusione dalla previdenza sociale del 75 per cento della forza lavoro, in quanto impiegata nell’ambito informale. Continue reading “Guatemala: un passo avanti, due indietro”
Nel paese dell’effimera primavera
In Guatemala sono state indette elezioni generali per il 16 giugno. Per la massima carica, si propongono ben diciotto contendenti fra cui tre donne. L’asprezza degli estremi fra ricchi e poveri, indigeni e ladinos, urbe e campagna, sinistra e destra, perpetua, tuttavia, atteggiamenti polarizzati e intolleranti. Continue reading “Nel paese dell’effimera primavera”
La parabola autoritaria in medio oriente
Il prezzo del greggio non tornerà a salire ai livelli precedenti alla recessione del 2014 e la crisi della governance dei paesi produttori si è irreparabilmente innescata. Continue reading “La parabola autoritaria in medio oriente”
Le interviste della Bambina
Una galleria di interviste a esperti e protagonisti internazionali
Nazionalpopulismo messicano
I cittadini messicani hanno scelto il cinquantottesimo presidente della repubblica con una partecipazione del 63.42 per cento, in ribasso rispetto a tornate previe ed equivalente a due aventi diritto su tre. Continue reading “Nazionalpopulismo messicano”
Nicaragua punto e accapo
Le proteste avvenute in Nicaragua contro la riforma fiscale del passato aprile, che decretava un aumento delle imposte per lavoratori, impresari e pensionati, hanno canalizzato il malcontento diffuso dal 2013 verso il presidente Daniel Ortega, in carica da undici anni mediante un ferreo controllo dell’esercito e della polizia. Continue reading “Nicaragua punto e accapo”
Corruzione e familismo nel Perù ai tempi di Odebrecht
Il presidente del Perù, Pedro Pablo Kuczynski, ha presentato le dimissioni solo dopo diciannove mesi dall’investitura quinquennale, a motivo della sua implicazione in uno scandalo per corruzione con il gigante brasiliano delle costruzioni Odebrecht, le cui dimensioni continentali potrebbero provocare crisi in altri paesi latinoamericani. Continue reading “Corruzione e familismo nel Perù ai tempi di Odebrecht”
Turchia, la deriva autoritaria
La Turchia, nel silenzio generale, è diventata una minaccia allo stato di diritto internazionale. Le ondate di arresti e licenziamenti – 90 mila al primo trimestre di quest’anno, voluti dal presidente Recep Tayyip Erdoğan, e susseguitisi dal fallito colpo di stato del 15 luglio del 2016, per purgare le istituzioni da chiunque associato con Fethullah Gülen, clerico in esilio in Pennsylvania, si sono estesi oltre i confini domestici. Continue reading “Turchia, la deriva autoritaria”
Cento giorni di governo in Perú
Tutto è potenziale in Perú. La sua geografia e ricchezze ambientali ne fanno uno dei paesi più promettenti dell’America Latina. Gli altipiani andini sono colmi di minerali, inclusi materiali rari, e fiorenti per le coltivazioni. L’interno dell’Amazzonia trabocca di acqua per la produzione idroelettrica e risorse boschive. Il capitale umano è mediamente istruito e il settore privato vivace. I porti della costa ovest del Pacifico sono un trampolino verso Asia e Cina. I suoi cinque confini lo posizionano come l’hub logistico naturale per l’integrazione regionale. Nonostante un 3.70% di crescita annuale, grazie alla bilancia commerciale delle esportazioni, sinora è tuttavia mancato un chiaro disegno di sviluppo. Continue reading “Cento giorni di governo in Perú”
Elezioni presidenziali USA 2016. Chi sono i nemici di Hillary Clinton?
Dopo quattro lunghi e tormentati mesi di corsa per la nomina a candidata presidenziale per il Partito Democratico, e a cinque settimane dalla Convention Democratica, è opportuno riflettere sulle ragioni per cui Hillary Clinton non sia riuscita ad affermarsi sin dalle prime battute come un’opzione convincente e trascinare l’elettorato progressista, lasciando invece all’outsider Bernie Sanders il primato della speranza e il sogno americano – cavallo di battaglia della campagna di Obama, e la reale possibilità di mettere a rischio un lungo e calcolato progetto politico. Continue reading “Elezioni presidenziali USA 2016. Chi sono i nemici di Hillary Clinton?”