Giornata mondiale dell’acqua

Chillchi parita (abuela grillo in spagnolo e nonna grillo in italiano) è un canto della comunità ayoreo della Bolivia che si rifà a un mito autoctono. Il cortometraggio, del 2009, è stato prodotto nel corso di un laboratorio, tenutosi a Viborg in Danimarca, da The Animation Workshop, Nicobis, Escorzo, e la Comunidad de Animadores Bolivianos. La musica è stata composta da Luzmila Carpio, cantante boliviana, che ha ricevuto dall’allora presidente Evo Morales l’incarico di ambasciatrice in Francia, dal 2006 al 2010. Carpio è stata definita da Rolling Stones  “la più prolifica artista indigena latinoamericana” e, nel 2015, ha incluso il suo Yuyay jap’ina tapes nei migliori 10 album della regione.

La nonna della narrazione tradizionale ayoreo era un grillo chiamato Direjná. Padrona dell’acqua, ovunque andasse, procurava che giungesse la pioggia. Tuttavia, venne allontanata dai nipoti e, alla sua partenza, ebbe inizio la grande siccità. Decise, quindi, di andare a vivere nel secondo cielo, da dove era in grado di inviare la pioggia, quando qualcuno raccontava la sua storia. Il canto testimonia l’intensa relazione dei popoli ancestrali con l’acqua e la sua preservazione. Divenne significativo nel corso della guerra per l’acqua avvenuta a Cochabamba nel 2000, i cui avvenimenti testimoniano le relazioni di potere che nel mondo contemporaneo si sviluppano intorno alle risorse naturali a detrimento del diritto alla vita dei poveri e degli esclusi.

Hugo Banzer, salito al potere con un violento golpe militare nel 1971 e responsabile fino al 1978 di una delle fasi più cruente della dittatura in Bolivia, poi eletto alla massima carica dello stato nel 1997 con solo il 22,3 per cento delle preferenze per un dettato giuridico ora rimosso, privatizzò l’acqua. Ne assegnò la distribuzione a Aguas del Tunari, un consorzio formato dall’impresa statunitense Betchel (dell’ex vice-presidente degli Stati Uniti Dick Cheney), le italiane Edison-Aem, la spagnola Abengoa sa, e le boliviane A. Petricevich e S. Doria Medina. L’effetto di tale azione fu un incremento del 300 per cento del valore all’acquisto e l’esclusione dall’accesso al bene da parte del 50 per cento della popolazione locale. Il contratto prevedeva una concessione di oltre 40 anni, combinata a disposizioni che impedivano la raccolta dell’acqua piovana.

In quattro mesi di mobilitazioni, con morti e feriti, e campagne in tutta l’America Latina, il popolo di Cochabamba riuscì a cacciare le multinazionali occidentali, riappropriarsi dell’azienda municipale e contribuire alla destituzione di Banzer. Tuttavia, il consorzio, fiscalmente registrato in Olanda, avanzò una richiesta di 25 milioni di dollari, come risarcimento per i mancati profitti, al tribunale interno della Banca Mondiale, in quanto il presidente aveva ottenuto un prestito vincolato alla privatizzazione del settore idrico. Nel 2006, poco prima dell’insediamento di Morales, primo presidente indigeno della Bolivia, la domanda venne ritirata e le azioni vendute al governo a un prezzo simbolico.

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