L’area del Sahel, nell’Africa sub-sahariana, resta in scacco di una crisi che sembra eterna. In questa striscia di terra occupata da dodici paesi, che lungo il “bordo del deserto” attraversa l’Africa da est a ovest per 8.500 chilometri, alcuni di questi hanno subito gravi retrocessi democratici, altri all’insicurezza generalizzata hanno visto sommarsi disastri ambientali, tutti presentano un deficit di buon governo, e ovunque prevalgono insurrezioni islamiste. Continue reading “La crisi eterna del Sahel”
Evergreen: Afghanistan. Anche le “guerre buone” finiscono male
La Bambina ripubblica un articolo di attualità
Afghanistan. Anche le “guerre buone” finiscono male
Il Toro e la Bambina, 9 settembre 2020
Tutti i presidenti americani, dal 2001 a oggi, hanno inseguito il momento adatto per ritirarsi dall’Afghanistan, ossia quell’ineffabile punto di equilibrio fra l’intensità della guerra e la solidità del governo che permettesse un’evacuazione senza il rischio di un’ondata terroristica. Neppure uno è riuscito nell’intento e non per assenza di opportunità. Continue reading “Evergreen: Afghanistan. Anche le “guerre buone” finiscono male”
Evergreen: Sos Afghanistan
La Bambina ripubblica un articolo di attualità
Sos Afghanistan
Il Toro e la Bambina, 19 febbraio 2018
Dopo oltre quindici anni, non è azzardato pensare che la coalizione Nato in Afghanistan e nel nord-ovest del Pakistan non abbia una strategia decisiva. Il governo di unità nazionale, frutto di un patto di condivisione del potere, mediato da John Kerry nel 2014, fra i due contendenti che si accusavano di brogli elettorali – Ashraf Ghani, presidente, e Abdullah Abdullah, primo ministro, è frammentato e piagato dalla corruzione. Soprattutto è incapace di mantenere l’ordine. Continue reading “Evergreen: Sos Afghanistan”
Afghanistan: anche le “guerre buone” finiscono male
Tutti i presidenti americani, dal 2001 a oggi, hanno inseguito il momento adatto per ritirarsi dall’Afghanistan, ossia quell’ineffabile punto di equilibrio fra l’intensità della guerra e la solidità del governo che permettesse un’evacuazione senza il rischio di un’ondata terroristica. Neppure uno è riuscito nell’intento e non per assenza di opportunità. Continue reading “Afghanistan: anche le “guerre buone” finiscono male”
Si può prescindere dalla Russia in medio oriente?
Spesso si legge della sorpresa espressa da varie fonti per il ruolo consolidato dalla Russia in medio oriente, soprattutto in contrasto con l’atteggiamento erratico degli Stati Uniti. L’anomalia, tuttavia, non risiede nel suo attivismo, quanto nell’assenza prolungata, che ha preceduto questo grande ritorno. Continue reading “Si può prescindere dalla Russia in medio oriente?”
Divina Maloum: attivista per la pace
Divina Maloum ha quindici anni e ha costruito un movimento che, operando in dieci regioni del Cameroon, raggiunge 5 mila bambini e bambine ogni anno, per educarli alla pace e fornirgli gli strumenti per opporsi alla violenza. Continue reading “Divina Maloum: attivista per la pace”
Pillole: Jihad
Il concetto di jihad rappresenta un elemento centrale dell’Islam, oggetto di importanti studi, intorno al quale si è sviluppata una teoria giuridica e politica. Può essere tradotto come “sforzo sulla via di Dio”.
Africa: l’altra sponda del Mediterraneo
Il sedicente stato islamico ha rivendicato l’attacco, con un ordigno esplosivo rudimentale, nel quale sono stati feriti, nei pressi di Kirkuk, nove membri di un team misto di forze speciali italiane e peshmerga curde, impegnate nell’identificazione di cellule terroristiche in Iraq. Il grado di attenzione degli organi preposti non si è mai abbassato, con la conseguente riduzione degli attentati in Europa, dopo una sanguinosa stagione. Tuttavia, la minaccia resta, fuori e dentro i nostri comuni confini. Continue reading “Africa: l’altra sponda del Mediterraneo”
Pillole: Sharī‛a
Legge rivelata, base del comportamento dell’individuo e della comunità dei credenti. Continue reading “Pillole: Sharī‛a”
La militarizzazione del Sahel
I recenti assalti letali a cristiani in Niger e Burkina Faso hanno riportato agli onori della cronaca la ferocia del terrorismo islamico consumata nel Sahel, già oggetto di attenzione per i crocevia migratori che si dipanano in questa lunga striscia di terra, dall’oceano Atlantico a ovest al Mar Rosso a est. Continue reading “La militarizzazione del Sahel”
Pillole: Califfo
Sommo monarca della ummat al-islāmiyya (comunità islamica universale). Secondo la dottrina ortodossa, deve essere musulmano, sunnita, maggiorenne, di condizione libera e discendente dei quraish, la tribù di Maometto. Istituito dopo la morte del Profeta nel 632, il califfato ha avuto termine nel 1258, con la conquista di Baghdad da parte dei mongoli. Continue reading “Pillole: Califfo”
Possibili scenari del ritiro americano dalla Siria
Nonostante l’annuncio iniziale del ritiro americano dalla Siria sia stato rettificato – specificando che avverrà solo alla completa sconfitta dell’Isis, e con garanzie da parte turca del rispetto degli alleati curdi, la risoluzione spalanca uno scenario, in cui le cause del conflitto rimangono irrisolte, e il pericolo di un’instabilità permanente non è da escludere. Continue reading “Possibili scenari del ritiro americano dalla Siria”
Islam politico
Dagli anni settanta, hanno preso il via numerosi modelli di partecipazione politica di formazioni islamiche, il cui scopo è l’applicazione alla vita sociale della shari’a, ovvero di concetti coranici, nonostante il testo sacro non includa categorie sulla configurazione o amministrazione dello stato, e fornisca solo indicazioni di giurisprudenza o principi generali, fra cui quello della consultazione negato da tanti assolutismi contemporanei. Continue reading “Islam politico”
Sos Afghanistan
Dopo oltre quindici anni, non è azzardato pensare che la coalizione Nato in Afghanistan e nel nord-ovest del Pakistan non abbia una strategia decisiva. Il governo di unità nazionale, frutto di un patto di condivisione del potere, mediato da John Kerry nel 2014, fra i due contendenti che si accusavano di brogli elettorali – Ashraf Ghani, presidente, e Abdullah Abdullah, primo ministro, è frammentato e piagato dalla corruzione. Soprattutto è incapace di mantenere l’ordine. Continue reading “Sos Afghanistan”
Impegno armato e petrolio, la forza dei curdi indipendentisti
I curdi, 30 milioni di persone dislocate su cinque paesi – secondo dati della Cia del 2014, il 18 per cento in Turchia, il 17.5 in Iraq, il 10 in Iran, il 9.7 in Siria, e due milioni di diaspora in Europa, nutrono aspirazioni di sovranità dalla fine della prima guerra mondiale, quando lo smembramento dell’impero ottomano determinò l’assetto del medio oriente. Continue reading “Impegno armato e petrolio, la forza dei curdi indipendentisti”
Sono tutti figli nostri
“Il massacro dei figli nostri” titola un quotidiano italiano riferendosi alla tragedia di Manchester – “La strage delle ragazze” in altri giornali. Un attacco vile da parte di chi ha per nemico il mondo e la vita. Di figli però ne abbiamo molti più e hanno nomi che spesso non sappiamo pronunciare.
Più dei tre quarti degli attentati di Boko Haram negli ultimi due anni in Nigeria, Cameroon, Chad e Niger, hanno utilizzato bambine e ragazze come bombe umane. Non sanno cosa gli viene legato addosso, sono traumatizzate, sedate, ubbidiscono a quanto ordinato dai loro aguzzini. Si avvicinano a un villaggio, bussano a una porta, chiedono dell’acqua. Il detonatore viene attivato da un cellulare a chilometri di distanza.
Settemila donne e bambine yazidi sono state ridotte in schiavitù sessuale dall’Isis in Iraq. Testimoni oculari in Siria hanno riportato informazioni di vendite all’asta di minori, mutilazioni, stupri, decapitazioni, bambini impiccati, crocifissi, bruciati vivi o lasciati morire di fame e sete. L’Isis ha combattenti dai 5 ai 13 anni, orfani di stragi, che vengono indottrinati e costretti ad attuare esecuzioni, anche di ragazzi della loro stessa età.
Che il terrorismo fondamentalista non risparmi i bambini, non è notizia di oggi.
Tre anni sono troppo lunghi
Delle 276 ragazze rapite da Boko Haram il 14 aprile del 2014, nella scuola statale superiore di Chibok in Nigeria, 57 sono riuscite a liberarsi, 24 sono state rilasciate dopo due anni, in seguito a negoziazioni del governo, 195 sono ancora nelle mani dei terroristi islamici che nella regione del Borno hanno provocato la morte di almeno 20.000 persone dal 2009.
Osservatorio Africa
Gli africani non confidano nelle commissioni elettorali e nella qualità dei suffragi nei propri paesi. Secondo il centro di ricerca Afrobarometer, in trentasei nazioni, circa il 60% degli intervistati non pensa che le votazioni siano libere e giuste e descrivono situazioni diffuse di corruzione, controllo dei media e intimidazioni violente ai seggi. Eppure tante elezioni in Africa hanno costituito delle pietre miliari nell’evoluzione storica delle società e il raggiungimento della pace. Continue reading “Osservatorio Africa”
Il mondo nel 2017
Un sondaggio sul coinvolgimento degli italiani e le italiane per le notizie di cronaca estera, commissionato all’Ipsos da Rai News e svolto alla fine del 2016, rivela che per il 31 per cento del totale degli intervistati la minaccia percepita come più grave è quella di matrice radicale islamica. Continue reading “Il mondo nel 2017”
La Nato e le sfide contemporanee della sicurezza mondiale
Si è concluso a Varsavia il vertice dei capi di stato e di governo della Nato (8-9 luglio) in un teatro di permanente instabilità, complicato da conflitti ai confini dell’Europa e dagli attacchi dal terrorismo transnazionale. Continue reading “La Nato e le sfide contemporanee della sicurezza mondiale”