Nel 1989, il prominente membro dell’American Indian Movement (Aim) per i diritti dei nativi americani, Russell Means, fece la sua prima requisitoria in un’audizione al senato degli Stati Uniti, con una critica circostanziata al Bureau per gli Affari Indiani. L’introduzione è di grande potenza: “Le mie preghiere del mattino al grande mistero sempre includono voi, i vostri colleghi del congresso, così come i leader di tutti i governi. È un onore essere qui davanti a voi come portavoce del mio popolo: gli indiani americani degli Stati Uniti d’America. Negli Stati Uniti D’America, in questo nostro grande paese, noi indiani americani possiamo essere tutto quello che vogliamo, tranne essere indiani americani”.
Means è scomparso nel 2012, all’età di 72 anni. Apparteneva alla nazione Oglala Lakota e, oltre a essere un attivista civile, e un leader della nativa riserva indiana di Pine Ridge (South Dakota e una piccola porzione di Nebraska), era attore, musicista e scrittore.
Aderì all’Aim nell’anno della sua fondazione, nel 1968, e contribuì all’organizzazione di eventi di grande rilievo, con la copertura di media nazionali e internazionali, sull’inadempimento dei trattati di pace e la riapertura delle negoziazioni degli impegni sottoscritti dal governo degli Stati Uniti, così come le condizioni di povertà, discriminazione e abuso sui nativi, da parte delle autorità federali. Favorì anche il coordinamento politico e programmatico con gruppi indigeni dell’America Centrale e del Sud e partecipò ai lavori di commissioni specifiche delle Nazioni Unite sulla preservazione delle culture indigene.
Nel 1992, iniziò una carriera d’attore, con l’apparizione in numerose serie televisive e pellicole. Queste includono L’ultimo dei Moicani e Pocahontas. Russell Means pubblicò la propria autobiografia Where White Men Fear to Tread nel 1995.
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