Grandi momenti della storia: l’accordo del Venerdì Santo

22 maggio 1998

Due referendum ebbero luogo in Irlanda per l’approvazione dell’accordo del Venerdì Santo, altrimenti conosciuto come l’accordo di Belfast, firmato il 10 aprile dello stesso anno. Nell’Irlanda del Nord, ai cittadini venne chiesto se avrebbero prestato appoggio alla posizione comune, espressa dai partiti di governo, risultante dai colloqui. Nella Repubblica d’Irlanda, il quesito voleva raccogliere il consenso per la ratificazione e le necessarie modifiche costituzionali. Questioni legate a sovranità, diritti civili e culturali, smantellamento bellico, smilitarizzazione, giustizia, e vigilanza di polizia, occupavano un ruolo centrale, pertanto l’approvazione, e soprattutto l’appropriazione, di tali contenuti erano essenziali al successo dell’esecuzione nel lungo termine.

L’esito fu una larga maggioranza, in entrambi i contesti, a favore dell’accordo. Nella Repubblica d’Irlanda, si presentò alle urne il 56 per cento degli aventi diritto, con il 94 per cento di risposte positive. Nell’Irlanda del Nord partecipò l’81 per cento, con il 71 per cento di sì. L’analisi sociale dei votanti, tuttavia, rivelò che nel nord la maggioranza di questi erano di confessione cattolica, per contro al 57 per cento di quella protestante. La palese fragilità, rispetto alla coesione delle comunità, ha generato difficoltà per mantenere, nel corso del tempo, un esecutivo misto, sulla base del principio del potere compartito. Il Partito Democratico Unionista (Dup, per la sigla in inglese) fu l’unico grande gruppo a opporsi alle disposizioni previste.

L’accordo anglo-irlandese entrò in vigore il 2 dicembre del 1999 e mise fine a un conflitto sanguinario in atto dagli anni sessanta, nonostante precedenti tentativi di negoziazione politica. Ne dipendono gli assetti attuali dell’Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda e la creazione di un numero di istituzioni per l’integrazione regionale fra l’Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda e fra la Repubblica d’Irlanda e il Regno Unito. Con l’Accordo del Venerdì Santo, la Repubblica d’Irlanda rimosse la rivendicazione territoriale, contenuta negli articoli 2 e 3 della costituzione, per la quale consultò la popolazione in un altro referendum che ebbe luogo nella stessa data.

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