Published by Maddalena Pezzotti
Sono un’esperta internazionale in materia di inclusione sociale, diversità culturale ed equità, con quindici anni di esperienza sul campo, in diverse aree geopolitiche, e in contesti di emergenza, conflitto e post-conflitto. Nel mio lavoro cerco con entusiasmo e determinazione di immaginare e dare forma a un mondo dove la pace, l’uguaglianza e lo sviluppo, siano reali opportunità per tutti.
Ho sempre mantenuto attiva la mia curiosità intellettuale per le trasformazioni sociali e politiche globali e sono autrice di due libri, manuali, e numerosi articoli. Ho impartito conferenze in venti paesi su migrazioni, protezione dei rifugiati, parità di genere, questioni etniche, diritti umani, pace, sviluppo, cooperazione, buon governo, e knowledge for development.
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Una canzone intensa per ricordarci che l’Angola è in piena campagna elettorale. Le elezioni si terranno il 23 agosto ed è la prima volta dall’indipendenza del paese che il presidente in carica, José Eduardo dos Santos, non si presenterà come candidato.
Il partito di governo, Movimento Popular pela Libertação de Angola, guidato dall’ex ministro della difesa, generale João Lourenço, e due partiti di opposizione, União Nacional para a Independência Total de Angola, e Convergência Ampla de Salvação de Angola, competono per la presidenza. Saranno chiamati al voto 9.4 million di angolani.
La campagna si sta svolgendo in un clima di enorme diffidenza riguardo alla trasparenza dell’intero processo.
L’invito all’Unione Europea è arrivato troppo tardi perché una missione di monitoraggio potesse essere organizzata e l’associazione Handeka ha lanciato il progetto “Jiku”, con l’obiettivo che i cittadini angolani assumano, non solo il ruolo di votanti, ma anche quello di osservatori elettorali.
La piattaforma http://www.jikuangola.org è il mezzo attraverso il quale vengono raccolte segnalazioni e richieste. “Jiku” in Kikongo significa “riunione intorno al fuoco per discutere con saggezza di un problema” ed è allo stesso tempo la prima parte del termine “Jikulumessu” che vuol dire “occhi aperti”.
Fanno parte di “Jiku” numerose figure pubbliche dell’Angola, fra cui Marcolino Moco, ex primo ministro, e Luaty Beirão e Mbanza Hamza, del gruppo di attivisti per i diritti umani 15+2, arrestati e detenuti per mesi con accuse di attentato alla sicurezza pubblica.