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Yaqeen Hammad: il sorriso e la speranza – Il Toro e la Bambina

Yaqeen Hammad: il sorriso e la speranza

Yaqueen Hammad, una bambina di 11 anni di Deir al-Bala nella Striscia di Gaza, rifiutava di arrendersi al clima di terrore causato dalla brutalità dell’esercito israeliano. Faceva parte del collettivo Ouena, un’organizzazione non-profit che a Gaza si dedica all’assistenza umanitaria.

Con il fratello più grande, si occupava della distribuzione di beni di conforto alle famiglie  sfollate nelle baracche improvvisate e i campi tendati. Sul suo profilo Instagram, con oltre 100 mila preferenze, documentava le conseguenze del conflitto armato sulla popolazione, e dava consigli per quotidianità sotto i bombardamenti.

In un post di aprile, scriveva “Ci hanno tagliato il gas? E allora ce lo facciamo da noi.”, condividendo metodi alternativi per cucinare, e aggiungendo “No all’impossibile a Gaza!”. Al Jazeera riporta testimonianze del suo spirito imprenditoriale e la capacità di empatia che conquistava chiunque la incontrasse.

Yaqueen non voleva perdere la speranza, e aveva trovato il modo di sorridere e far sorridere per dimenticare la guerra. In persona o in rete, danzava, scherzava, cantava, nelle peggiori circostanze che si possano immaginare, e in cui si può trovare una bambina. I suoi video avevano un tale seguito perché di immediato se ne percepiva la freschezza e la sincerità.

Ci ha lasciati, Yaqueen, alla fine di maggio. Ci ha pensato la bomba di quella che alcuni chiamano la più grande democrazia del medio oriente, fabbricata da qualche altro paese civile, dopo anni di silenzio dei mezzi di comunicazione di massa sul genocidio in atto, e decenni di sostanziale indifferenza politica per l’occupazione militare di Israele e lo stato di apartheid a cui sono sottoposti i palestinesi.

Yaqueen non era un obiettivo militare, ma l’hanno trovata sotto le macerie della casa, dove viveva con i genitori, il corpo dilaniato. Alla notizia del suo assassinio, si sono susseguiti messaggi di cordoglio di attivisti, followers e giornalisti.

La bellezza della testimonianza di vita di Yaqueen è destinata a rimanere come un esempio della nostra migliore umanità. Con lei, vogliamo ricordare tutti i bambini e le bambine, dal 1948, vittime di abusi sistematici e violenza calcolata, nella Striscia di Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme.

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