Capire la geopolitica: esempi dalla storia

Attraverso i secoli, eventi diversi esemplificano la centralità dello studio dei territori per il posizionamento geopolitico: le guerre persiane di Alessandro Magno, i piani di conquista di Bisanzio del normanno Ruggero II di Sicilia, la sottomissione delle Americhe da parte dell’impero spagnolo, le annessioni coloniali in Africa e Asia delle potenze commerciali europee, e il riassetto del vecchio continente all’indomani della prima guerra mondiale. Tutti sono stati preceduti, accompagnati e seguiti, da un’intensa attività di mappatura che ha impegnato viaggiatori, eruditi, soldati e amministratori, al servizio di governanti preoccupati di concepire, sul piano strategico, operazioni politiche, economiche e militari, a favore del proprio dominio e narrativa storica. 

Alessandro Magno era stato un lettore di Erodoto di Alicarnasso, il quale per alcuni ricercatori, con il suo metodo di inchiesta, e l’analisi delle rivalità territoriali, segnò l’inizio del pensiero geopolitico. Tolomeo I Sotere, generale e, sin da giovane, confidente di Alessandro, fondatore, dopo la sua morte, della dinastia e dell’impero tolemaico in Egitto, era in possesso di carte dal Mediterraneo all’oceano Indiano, disegnate sulla scorta delle campagne del grande condottiero. A motivo della loro rilevanza, queste vennero tenute nascoste per lungo tempo. Il planisfero di al-Idrīsī per Ruggero II, detto Tabula Rogeriana, una delle più avanzate rappresentazioni del mondo medioevale, venne incisa su una lastra d’argento a disposizione del sovrano. Allo stesso modo, molte mappe del XVII secolo non conobbero diffusione, considerate preziosi segreti militari e commerciali.  

Le spedizioni coloniali furono dapprincipio imprese geografiche, che implicarono non solo il registro topografico, ma anche quello delle dispute esistenti fra i gruppi autoctoni per il controllo del territorio, che servirono da riferimento, ad esempio, ai conquistadores per alleanze funzionali alla loro penetrazione e avanzata, e ai trafficanti di schiavi per continuare a lucrare dopo il bando internazionale del 1815. Per le stesse ragioni, ogni compagnia commerciale aveva la propria società geografica ed esploratori sul libro paga. La geografia è da sempre una materia principe nel curriculum per la formazione di principi, alti funzionari dello stato e ambasciatori.

I lavori preparatori della Conferenza di Pace di Parigi, che ebbero luogo dal 1917 al 1918, furono sostenuti da un comitato scientifico di geografi, che produsse 59 rapporti per un totale di 1.500 pagine. Su tale base, il trattato di Versailles (1919), e i trattati di Saint-Germain, Trianon, Sèvres e Neuilly, ridisegnarono i confini dell’Europa centrale e dell’est, assecondando il piano franco-inglese di dissolvere gli imperi austro-ungarico e ottomano e, soprattutto, neutralizzare la Germania dal punto di vista territoriale, militare ed economico. Francia e Inghilterra si assicurarono, inoltre, il risarcimento di ingenti somme e la cessione di miniere e materiali navali, ferroviari e industriali.

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